venerdì 3 settembre 2010

QUELLO CHE NON DICONO...

Ecco articoli di giornali francesi che mia madre ha tagliato con diligenza... essi sono lo specchio, in Francia, del modo di vedere e considerare l’Italia e soprattutto il Sud.








APPUNTI DI UN’ESTATE PARTICOLARE


Non mi aveva promesso mare e monti... eppure ci sono...


Il mattino sei a Cherbourg, su su in Francia... e il pomeriggio sei a Tortora, giù giù in Italia. Lasci il freddo normanno e ti scontri il solleone calabrese. Addio maglioni e pioggerella, buongiorno canottiera e siccità. Ti abitui ai nuovi rumori... quelli delle cicale ad esempio...
Nello spazio di cinque chilometri, vedi sull’orlo della rena mediterranea , grigiastra e scottante, le case che si affacciano sul mare azzurro e nitido... ti giri, e poi vedi monti eccelsi che sovrastano queste case. Se t’inerpichi un po’ sul massiccio dirupato, scorgi paesini, sospesi sopra i burroni ed i ruscelli, che costituiscono bellezze naturali. Queste due foto sono state scattate da me più o meno nello stesso posto. La terza presenta il centro storico di Tortora.





Durante le prime ore pomeridiane, c’è l’afa. Perciò tante persone fanno il riposino. Tu, francese, cosa vuoi fare ? Aprire le finestre no ? Ti sembra normale. Invece no, non lo puoi fare ! Altrimenti le mosche e le zanzare invadono la casa e assaporano la tua pelle. Puoi anche addormentarti sotto il sole, al mare, e svegliarti con scottature indelebili...
Il mare è costeggiato dappertutto da parecchi Lidi - che vengono chiamati Bagni a nord - con accesso gratuito (dov’eravamo), e dietro, il Lungomare ti permette di fare una bella passeggiata serale con la «morosa» (se ce l’hai ovviamente). I Lidi si tramutano in palco su cui tutti cantano, ballano “Sciolgo le trecce ai cavalli”[1], ma anche altre canzoni, napoletane oppure straniere. Sono sere vive. Anche in “centro paese”, è agitato. Bisogna anche dire che i negozi sono aperti fino a “tardi” (rispetto agli orari normanni!), cioè verso le 8 di sera. Rispetto alla Francia, tutto è spostato nel tempo. Sul mare, c’è poca gente prima delle dieci di sera. Una parte dei francesi mangia ad ore fisse, alle 19h o alle 20h. Qua invece si mangia alle nove (insomma, come a casa mia). Si noterà anche un cambiamento del regime alimentare: non so nell’Italia settentrionale però a sud si mangiano molte verdure e poca carne. E sarà una raffica di varie cose mentre noi francesi abbiamo l’abitudine di mangiare la nostra “entrée” (che può essere come un antipasto italiano oppure una zuppa o altro ancora), seguita dal “plat de résistance”, il pasto principale (anche pesante, a volte) poi il formaggio e l’insalatina, prima di concludere con il “dessert”. Talvolta ci sarà il primo piatto (quello costituito di pasta), talvolta no. La carne se ci sarà, spesso verrà arrotolata nel pane grattugiato. Io sono stato fortunato... melanzane, pomodori, peperoni, peperoncini, meloni, limoni... tutti freschi, raccolti nel giardino per ogni pranzo e per ogni cena. Debbo pur dire che la colazione qui ha meno importanza che in Francia. Qua un caffè basterebbe (niet baguette fresca) con una merendina (N.B. : Questo è il frutto di una percezione e non andrà in qualunque caso considerato come una generalità).






Anche dalle altre parti d’Italia, ma a maggior ragione nell’Italia meridionale, non si puo’ fare a meno di rilevare un forte radicamento cattolico, rinforzato dall’importanza della Chiesa durante la fase prerisorgimentale del Paese, poiché è presente tanto nelle feste del Santo Patrono quanto nelle menti di quasi tutti. Quando entri in una casa, sei quasi sicuro di trovare un’icona di Padre Pio, anzi, lo vedi dappertutto. Le chiese, perfino in un paesino, sono tante. A Tortora paese (siamo in provincia di Cosenza), sono tre. Ad un altro livello, saranno parecchie come a Maratea una città dotata di 44 chiese. Siamo andati a Maratea (in provincia di Potenza), è una città stupenda, che si trova in cima ai monti, al confine tra la Campania e la Calabria. Ai vertici si trova il centro storico, sullo strapiombo, giù c’è il porto il cui accesso per noi risultava impossibile poiché c’era troppa gente. Per raggiungere il centro storico, bisogna passare per meandri angusti, ma dall’alto il panorama è stupendo. Mica siamo andati alla statua di San Biagio, un’opera che tentava di ispirarsi a quella di Rio di Janeiro. Ma già, il centro storico è bellissimo e di sera, con tutte le luci, sembra un presepe.




L’Italia come la pensano i francesi è più o meno quella che mi è apparsa. Durante tre settimane, ho visto confermate alcune idee stereotipate da noi : le vie strette nei paesi, il cui pavimento è fatto di marmo, la cui vita è tranquilla, le cui persone anziane sono sedute, nella piazza centrale, sotto gli ombrelloni ad aspettare che scorra il tempo, magari a fare le pettegole ; ci sarà pure quest’idea che tutti si conoscano, che ci sia una parentela tra due tizi, in un paese. Può capitare che un’intera famiglia occupi un quartiere. Ci sarà una casa abitata dal padre, dalla madre e dai figli, al pianterreno ; dai nonni al primo piano ; i vicini saranno gli zii ed i cugini. Quando si parla del valore della famiglia, non si tratta di un cliché. Penso anche che nella mente francese, un automobilista italiano sarà d’istinto paragonato ad un pirata della strada... a tal punto che rispetto a quello, un automobilista parigino sembrerà appena patentato e dilettante. Ci sono invero automobilistacci, come ovunque in tutto il mondo, ma secondo me, in Italia, basano la loro guida sulla propria “prudenza”.

Un po’ di Storia.
Forse ho calpestato terreni che mille anni fa i miei avi hanno a loro volta calpestato, giacché tra il 1020 ed il 1120, i normanni, i cui capi erano oriundi di Coutances, una città vicina alla mia, si avviarono alla conquista dell’Italia meridionale. Essi giunsero in quella parte dell’Italia dopo i Romani, i Greci, i Barbari (I Longobardi ) : Stiamo parlando dei Fratelli Altavilla (Hauteville in francese, dal nome del loro paese di origine). Ecco perché torri normanne, come quella ubicata sull’Isola di Dino [2] , dicorano tutto il Lungomare. Ma edificarono anche castelli come quello di Cosenza, l’antica Cosenza che padroneggiarono. Nel sostrato calabrese, ci si trovano alcune parole francesi che testimoniano quel periodo e delle influenze dei conquistatori che l’hanno segnato. Ad esempio, pentola in un certo dialetto calabrese, si dirà casserola.


L’Isola di Dino


Le torri normanni




[1] verso della canzone Balla di Umberto Balsamo
[2] l'Isola di Dino (anche chiamata Scoglio di Venere) apparteneva prima alla Famiglia Agnelli. Adesso è sarebbe dello Stato, ma non viene definito chiaramente (http://www.youtube.com/watch?v=s9TY9wMsdnA). Una barca puo’ aggirarla ma non permette l’accesso.
[L'isola di Dino è la maggiore delle due isole Calabresi; l'altra è l'Isola di Cirella. Sorge sulla costa nord occidentale del Tirreno calabrese, di fronte l'abitato di Praia a Mare in Provincia di Cosenza, davanti Capo dell'Arena a sud del paese. Il suo nome deriva dal fatto che sull'isola sorgeva un tempio (aedina) dedicato a Venere. Ipotesi più accreditata è quella che fa derivare il nome dall'etimo greco "dina", ovvero vortice, tempesta. Infatti erano un tempo pericolose per i naviganti, in giornate di mare mosso, le acque prossime alla punta Sud dell'Isola, detta Frontone.
Si estende per 50 ettari circa con un'altitudine massima di 100 metri. Nel versante settentrionale, di fronte a Capo dell'Arena, c'è un piccolo molo di attracco da cui parte una strada rotabile che con uno sviluppo di 1700 metri conduce nei cottages situati nella zona alta dell'isola. Ha fianchi con strapiombi alti oltre 80 metri ed altri piuttosto scoscesi, alla base dei quali, sia al di sotto che al di sopra del livello del mare, l'erosione sulle rocce calcaree ha dato vita a molte grotte tra le quali quella del "Monaco", delle "Sardine" dove sono presenti stalagmiti, delle "Cascate", del "Leone" ed infine la "Grotta Azzurra" che è la più grande. Ma la grotta più interessante dell'isola, sebbene accessibile solo ai subacquei esperti, è la Grotta Gargiulo, che si apre a 18 metri sotto la superficie del mare e si estende nelle profondita dell'isola per alcune decine di metri, completamente sommersa, fatta eccezione per due bolle d'aria. L'accesso ad una parte della Grotta è sconsigliabile anche ai subacqei, tranne che a speleosub esperti.]









lunedì 12 luglio 2010

1968, L'AMERICA È PARALIZZATA


Uscita quest’anno, Angela è il titolo di una canzone francese di Yannick Noah (nato nel 1960), personalità preferita dai francesi, in questo momento e da alcuni anni ormai. Diciamo che tutta la famiglia è costituita da sportivi : lui è un ex tennista (e rimane il miglior tennista francese finora poiché è l’unico del Paese ad aver vinto il torneo di Roland Garros), suo padre, un africano, era calciatore, e suo figlio Joakim è giocatore da pallacanestro e sta nella squadra dei Chicago Bulls.

Angela fa riferimento a Angela Davis (nata nel 1944), di cui parleremo dopo. Accompagnandoci con le parole di questa canzone impegnata (come spesso si fa in Francia per le canzoni) qui proposta, proveremo a contestualizzare la situazione, nel 1968 e man mano a accentrare l’attenzione su quella donna.

Per comodità, le parole dal francese sono state tradotte.


Parole in francese :

1968, l'Amérique est figée
Un ange proteste
Les écrous sont rouillés
I'm black and I'm proud
Le souffle des ghettos
Les gants noirs se lèvent
Un soir à Mexico

Le rêve martyrisé
De Martin Luther King
Une enfant nue brûlée
Bobby qu'on assassine
Panthère noire traquée
Leçon d'intolérance
Cette femme est coupable
Coupable d'espérance

Oh Angela, Angela
My home is your home
Oh Angela, Angela
You know you'll never walk alone

En novembre 2008
Un soir à Chicago
Les états qui s'unissent
Et changent de peau
Si le monde s'incline
Et nous parle de chance
Ce soir Angela
C'est à toi que je pense

Oh Angela, Angela
My home is your home
Oh Angela, Angela
You know you'll never walk alone

Angela my sister
Angela my sister
My home is your home
Angela my sister
Angela my sister
Ton nom dans nos vies résonne

Oh Angela, Angela
My home is your home
Oh Angela, Angela
Ton nom dans nos vies résonne
Angela my sister
Angela my sister
My home is your home
Angela my sister
Angela my sister
Ton nom dans nos vies résonne.


Parole in italiano :

1968, l’America è paralizzata
Un angelo protesta
I dadi si sono arrugginiti
I’m black and I’m proud
Il fiato dei ghetti
Si alzano a pugno i guanti neri
Una sera a Città di Messico

Il sogno martirizzato
Di Martin Luther King
Una bambina nuda arsa
Bobby che viene assassinato
La pantera nera è braccata
Lezione di intolleranza
Quella donna è colpevole
Colpevole di speranza

Oh Angela, Angela
My home is your home
Oh Angela, Angela
You know you'll never walk alone

Nel novembre 2008
Una sera a Chicago
Gli stati che si uniscono
Cambiando pelle
Se il mondo s’inchina
E ci parla di chance
Stasera Angela
Ti penserò

Oh Angela, Angela
My home is your home
Oh Angela, Angela
You know you'll never walk alone

Angela my sister
Angela my sister
My home is your home
Angela my sister
Angela my sister
Il tuo nome nelle nostre vite vibra

Oh Angela, Angela
My home is your home
Oh Angela, Angela
Il tuo nome nelle nostre vite vibra

Angela my sister
Angela my sister
My home is your home
Angela my sister
Angela my sister
Il tuo nome nelle nostre vite vibra.

Il 1968 è un anno molto importante. In tutto il mondo, c’è un risveglio che scuote le mentalità. Si tratta, per così dire, di una crisi morale e ideologica perché proprio in quel momento viene introdotta la nozione di libertà (statuto delle donne, i “Neri” messi sotto il giogo dei “Bianchi”...). Il mondo si esprime, a proposito, e discute, per esempio, della guerra. Negli Stati Uniti, a Chicago, nel mese di agosto, numerosi studenti rimettono in questione la guerra del Vietnam e il modello di vita statunitense (American Way of Life), scontrandosi con le forze dell’ordine. Qualche mese prima, nella Carolina del Sud, tre studenti americani morivano manifestando i propri diritti civili.

In Francia, per quanto se ne possa dire, c’è stata una rivolta a triplice aspetto. “Mai 68” è rimasto il periodo che segna una cesura nei campi culturale, sociale e politico e di rimbalzo, è diventato nel corso degli anni, un’importante data perno nella storia contemporanea e nella testa di tutti. Questo stato di crisi si è sviluppato in tre tappe :

1) La crisi dell’universo studentesco con l’occupazione delle università (quella di Nanterre fu la prima ... Paris IV – La Sorbonne è diventata l’ultimo baluardo) e con la comparsa di personalità come Daniel Cohn – Bendit (chiamato Dany Le rouge, perché si era tinto i capelli di rosso), studente di Estrema Sinistra a quell’epoca, che aveva guidato il movimento studentesco. Oggi Daniel Cohn – Bendit è entrato a far parte del mondo politico, a favore dell’ambiente.

2) La crisi nella classe operaia (sciopero generale che proseguirà anche dopo la conclusione degli Accordi di Grenelle)

3) La crisi politica che porta alla dissoluzione dell’Assemblea Nazionale e alle dimissioni del Presidente della Repubblica Charles de Gaule, che si era riparato nel frattempo, a Baden Baden, una città tedesca, dal suo amico il Generale Massu).


Ma torniamo al nostro argomento, non allontaniamoci...

Per Angela Davis, il 1968 è stato l’anno in cui ottenne il dottorato ma è anche l’anno in cui iniziò a fare la docente all’università. Nel contempo divenne militante per il partito comunista e per le Pantere Nere. Le Pantere Nere, organizzazione che viene così chiamata dal nome originario Black Panthers, furono create alla fine degli anni’60 per liberare gli afroamericani da ogni pesantissima discriminazione, qualunque essa sia.

Intanto nei ghetto, la comunità nera fu vittima di rastrellamenti e dovette scontrarsi contro le autorità. Le insurrezioni vengono represse, insurrezioni provocate dalla volontà di non accettare le sevizie, i linciaggi in pubblico...

Non ci fu solo Martin Luther King (ricordiamo qui il notevolissimo discorso http://www.peacelink.it/storia/a/5433.html) a domandare l’ugualianza tra le “razze” (parola che personalmente odio proprio) e a protestare contro quei metodi disumani ma ci furono anche altri afroamericani. Come risposta alle lotte di potere nero e per protestare contro quest’atmosfera malsana, questo razzismo dilagante, Tommie Smith e John Carlos, due atleti, due velocisti, alzarono il pugno chiuso guantato in nero a Città del Messico.

Siamo sempre in questo periodo pazzesco per gli Stati Uniti, uno Stato federale bellicoso che bombardava popolazioni innocenti e inoffensive, a colpi di napalm, con l’unico ed il solito motivo di fare la guerra. Ci ricordiamo tutti di questa foto scattata nel 1972 che ha girato il mondo, che presenta una bambina, Kim Phum, un’abitante del Vietnam del Sud, che scappa nuda verso il fotografo per suscitare un po’ di repulsione.
Occorre dire che pure la classe politica, alle più alte cariche dello Stato, viene colpita. Quando il cantante menziona “Bobby”, allude al fratello di John Fitzgerald Kennedy, Robert Francis Kennedy, che portava questo soprannome. Quel candidato alle elezioni presidenziali voleva rinfrancare, al pari di suo fratello, la speranza in un paese assetato di giustizia e di libertà. Verrà assassinato il 5 giugno 1968 mentre era impegnato nella lotta al crimine organizzato. I legami tra la sua uccisione e quella del proprio fratello ancora non sono stati accertati.
Il testo della canzone evoca la caccia di cui erano vittime le Pantere Nere e tramite l’organizzazione, Angela Davis stessa che – sul serio – veniva “braccata”. Il governo statunitense cominciò a tenerla d’occhio quando si accorse della sua appartenanza ai due gruppi. Viste le sue idee, viene licenziata dall’Università di California presso la quale insegnava da un anno. Nel 1970 l’accanimento contro di lei si materializza davvero con la sua iscrizione all’elenco dei più ricercati dall’FBI. L’accusarono di cospirare per liberare Georges Jackson (un altro militante nero delle Pantere Nere), armando prigionieri. Ella dovette sfuggire alla polizia durante due settimane. Avrebbe potuto trovare rifugio dagli americani le cui case presentavano umili cartelle con la frase : “Angela my sister, my home is your home” ma non lo fece e la si troverà in un albergo. Verrà liberata dopo la sua assoluzione.
L’ultimo episodio a cui si fa riferimento è quello del 8 novembre 2008, giorno in cui avviene la vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali. Chicago è il bastione dell’ex senatore. Questo salto nel tempo (1970 => 2008) mostra l’evoluzione dei pensieri nel mondo e specificamente negli Stati Uniti.

domenica 11 luglio 2010

COSA NOSTRA, UN'ORGANIZZAZIONE IN DECLINO ?


Questa pagina tratta della situazione in Sicilia a partire dall’assassinio dei giudici Giovanni FALCONE e Paolo BORSELLINO, cioè dal 1992 fino ad oggi. Questi due magistrati hanno influenzato l’opinione pubblica per indurla a lottare contro la mafia siciliana.

Lo scopo è mostrare come è stata indebolita Cosa Nostra a partire dagli anni’90, periodo che costituisce una svolta decisiva in questa battaglia contro la mafia. In primo luogo, parlerò dei sistemi d’informazione, tecnologici e informatici usati dai carabinieri. In seguito, menzionerò gli arresti dei boss mafiosi, i cosiddetti “capi dei capi”. Ma sopratutto proverò a mettere in evidenza il cambiamento di mentalità.


Innanzitutto, occorre fare l’analisi dell’evoluzione storica di questa complessa situazione ; si parla, infatti, di un fenomeno sociale, radicato nelle usanze e nella quotidianità. Perciò, a volte, ci si deve riferire a eventi e date precedenti a questo periodo. “La Piovra”, come viene definita, esiste fin dall’Ottocento.

Quindi – ecco dove voglio arrivare - bisogna dire che la polizia, i carabinieri e le questure si sono abituati a questa “società onorata”. Il Pool Antimafia ha condotto indagini e i magistrati hanno potuto promulgare leggi. L’operazione Mani Pulite ha fatto la sua parte, in quanto ha combattuto la corruzione, che è presente in Cosa Nostra. Le autorità conoscono il funzionamento e i codici di quest’associazione mafiosa. Sanno che i mafiosi non sono abitudinari nel loro agire e sanno come comunicano. Si trasmettono “i pezzini” : questo mezzo usato da una decina di anni permette a un mafioso di scrivere un messaggio (riguardo alla mafia o no) su un foglio arrotolato, le cui estremità sono piegate. Su di esso verrà scritto un numero che corrisponderà al nome di un mafioso. Il tutto è incollato con lo scotch, il che rende impossibile vedere il messaggio prima che il destinatario lo riceva. La lentezza rappresenta l’inconveniente di questo mezzo di comunicazione poiché il messaggio va trasmesso nelle mani di molti “uomini d’onore”.

Le autorità hanno messo microfoni e telecamere e questi mezzi sono essenziali nella lotta contro la mafia. Dunque possono conoscere i loro appuntamenti e coglierli in flagrante. Per la sua indagine, a Palermo, il colonello MANNUCCI ha potuto osservare i mafiosi per due anni prima di reagire.


In secondo luogo, vorrei parlare degli arresti che hanno contribuito alla destabilizzazione del sistema, modificandone il tipo di funzionamento e le linee direttrici. Tra il 2005 e il 2008, circa 500 persone sono state arrestate. Ma l’arresto storico più spettacolare è stato quello del 16 dicembre 2008, in cui 1200 carabinieri sono stati impiegati per fermare 99 presunti mafiosi.





Tra i capi mafiosi, ricordiamo chi è stato arrestato : Totò RIINA (il 15 gennaio 1993) ; Bernardo PROVENZANO (l’11 aprile 2006) ; Salvatore LO PICCOLO (il 5 novembre 2007). Il funzionamento e l’organizzazione cambiano a seconda del Boss : con Totò RIINA, un corleonese, regnavano il terrore e l’estrema violenza. Egli dichiarò guerra alle altre cosche e allo Stato, uccidendo due giudici. Avrebbe assassinato circa quaranta persone e avrebbe organizzato gli omicidi di più di altre mille persone. Con Bernardo PROVENZANO, tutto sarà diverso, egli vive nel segreto più occulto e realizza profitti alla chetichella. Il patrimonio aumenta. L’organizzazione è ristrutturata. Alcune famiglie sono sgretolate. In seguito dichiarerà la fine degli attentati–spettacolo contro i magistrati e i poliziotti, e degli omicidi dei non mafiosi. La sua strategia è quella di far scordare a tutti la Sicilia affinché non sia più sulla prima pagina dei giornali, ma anche per demotivare le autorità. Dopo una latitanza di 40 anni, viene fermato. Per quanto riguarda Salvatore LO PICCOLO, è arrestato da 40 poliziotti insieme a suo figlio Sandro dopo una latitanza di 25 anni.


Infine, possiamo dire che da qualche anno i commercianti e gli imprenditori rifiutano di collaborare con la mafia. La popolazione protesta contro questo fenomeno antico della criminalità.

Molteplici esempi possono provarlo. Libero GRASSI e Vincenzo CONTICELLO si sono distinti dagli altri : non hanno accettato di pagare il pizzo e si sono opposti ai loro estorsori. L’imprenditore Libero GRASSI, il 10 gennaio 1991, scrisse una lettera al Giornale di Sicilia in cui avvertiva i mafiosi di evitare l’acquisto di bombe ed esplosivi poiché si trovava sotto la protezione della polizia. Si rifiutò di pagare i 50 milioni chiesti. Muore il 29 agosto 1991. Vincenzo CONTICELLO, un noto commerciante palermitano, il 25 novembre 2005, non ha voluto pagare i mafiosi, i quali chiedevano 50.000 € per gli anni in cui non aveva pagato il pizzo. Il proprietario de “L’Antica Focacceria San Francesco” è scortato di continuo da tre agenti e il suo ristorante è sorvegliato. Il 18 settembre 2007 è stato il primo a puntare il dito in direzione di un mafioso in un processo.


Altrove, in Campania, è famoso Roberto Saviano per aver scritto Gomorra e aver indagato, in questo caso, sulla Camorra.

Di oppositori, ce ne sono altri : perfino i giornalisti si sono impegnati. Prendiamo l’esempio di Pino MANIACI, il direttore dell’emittente televisiva Telejato con sede a Partinico, che gestisce con i figli la TV locale (si dice che sia l’emittente più piccola in Italia – tra Corleone e Partinico ed è vista da 150.000 persone). La sua personale lotta alla mafia consiste nella preparazione di un TG (il più lungo del mondo) che dura due ore nel quale sono denunciate le pratiche abusive della Famiglia Vitale tra i quali ritroviamo Vito, che dopo aver strangolato un ragazzo l’ha disciolto in un barile di acido. Anche se è stato condannato all’ergastolo, la famiglia domina sempre su Partinico. Il figlio Leonardo insieme a suo fratello ha il potere sulle terre.


Oltre a Cosa Nostra, la lotta alle mafie prosegue anche grazie alla musica. Pensa è una canzone del giovane Fabrizio MORO, uscita nel 2007. Poi altri movimenti sono stati creati per esprimere queste idee come Libera.


Si può dire con qualche certezza che Cosa Nostra indietreggia : persino quelli che si trovano in cima alla cupola mafiosa non vengono più da Corleone, città emblematica di Cosa Nostra, conosciuta grazie al film Il Padrino, e patria di numerosi boss mafiosi (RIINA e PROVENZANO). I mafiosi di Corleone sono conosciuti per essere i criminali più violenti negli scontri con le cosche (hanno ucciso più di mille persone tra il 1982 e il 1983).

È possibile che sia questa violenza che ha fatto reagire una parte dei siciliani, addirittura dei mafiosi stessi. Così, il pentirsi “andrà di moda” dopo l’attentato al giudice FALCONE a Capaci. Tommaso BUSCETTA ne è l’esempio. Ultimamente, in un affare di false banconote e di traffico di armi, il pentito Fabbio MANNO ha fatto rivelazioni rispetto al nascondiglio di tutto questo.

Bisogna considerare che ci sono stati un’evoluzione e un miglioramento dell’Antimafia. È stato un attacco alla forza militare mafiosa che ha colpito tre aspetti della mafia. Il segreto, adesso, non esiste più. Cioé adesso si sa che la criminalità organizzata esiste. Poi, l’impunità non esisterebbe più : per più di un secolo e mezzo, nessuno di loro ha avuto un processo, ma si è deciso di metter fine a tutte queste assoluzioni. Per finire, possiamo aggiungere che l’omertà si sta rompendo. Alcuni imprenditori spezzano la legge del silenzio.

Ma l’Antimafia ha delle preoccupazioni : pensa che gli imprenditori non siano abituati quindi aspetta per vedere il susseguirsi degli eventi ; a differenza di Cosa Nostra, l’Antimafia non ha subito il processo di globalizzazione (parliamo delle alleanze con le altre mafie oltre l’Italia – con la Cosa Nostra americana, la Triade cinese, quella russa...) quindi deve migliorare la sua cooperazione internazionale. Gli esperti temono anche che scoppi una nuova guerra contro lo Stato, une guerra che ridarebbe vigore a Cosa Nostra.

I molteplici arresti hanno non solo indebolito Cosa Nostra, ma hanno anche sviluppato un sentimento di fiducia nelle autorità. Tutto ciò è stato accompagnato da un attacco su tutti i fronti : persino quello dei terreni, il bene fondamentale della potenza mafiosa. Alcune cooperative sono state create contro la confisca delle terre.

In generale, si può dire che il Pool Antimafia, costituito da BORSELLINO e FALCONE in parte, ha dato la possibiltà di opporsi alla “Piovra”. Il suo lavoro immenso nella lotta alla mafia siciliana è stato esemplare e le speranze di trovare una terra senza violenze, estorsioni, corruzione, e senza traffici di droga... sono aumentate. Il famoso e straziante discorso di Paolo BORSELLINO, pronunciato il 23 giugno 1992, cioé un mese dopo l’uccisione del collega ed amico Giovanni FALCONE, ben descrive la mentalità ristretta che esisteva a quell’epoca nell’Italia mafiogena. Ma non si deve dimenticare che ha provato a fare reagire la popolazione, mettendo in evidenza che la reazione è un dovere. Come ? “continuando la lotta” e rifiutando tutto il sistema. Ciò significava che il loro lavoro stava anche smuovendo le coscienze. Anche il suo discorso è stato efficace poiché sono stati scossi non solo il mondo politico - giudiziario che ha compiuto l’Operazione “Mani Pulite”, ma anche la popolazione e sopratutto le giovani generazioni (come voleva BORSELLINO) che incomincia ad opporsi a Cosa Nostra costituendo associazioni antimafia e manifestando per le strade. In seguito ha permesso l’ascesa di un nuovo modo di pensare e così molte persone hanno potuto darsi alla resistenza alla criminalità ed essere rappresentate. Giuseppe LUMI incarna l’Antimafia ; è stato Presidente della Commissione parlamentare Antimafia dal 2000 al 2001. Cosa Nostra è colpita anche dall’interno : i pentiti fanno rivelazioni che rendono più fragile l’organizzazione.

Il giudice Paolo BORSELLINO desiderava che la lotta alla mafia divenisse “un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti”. Questo desiderio si sta realizzando.

Nonostante questo risveglio contro la mafia non bisogna tuttavia dimenticare che a Palermo, 8 negozi su 10 pagano il pizzo, valutato a 1 miliardo di € all’anno e in effetti in quel periodo una seconda mafia sorgeva nel sud della Sicilia : la Stidda che si vede più nell’infiltrazione nella politica e nell’economia. Questa nuova emergenza rivelerebbe una confessione di debolezza o una strategia di ripresa dal lato di Cosa Nostra ?

sabato 10 luglio 2010

ERASMO, VIAGGIATORE E PACIFISTA


Erasmus, ecco una parola che mi fa venire l'acquolina in bocca... Alcuni di noi sono partiti, sono, (stanno per partire) o partiranno a fare lo studente / la studentessa Erasmus. Ma, a proposito, sappiamo tutti chi era Erasmo ?

Erasmo (la cui sua tria nomina è : Desiserius Erasmus Roterodamus), noto teologo e umanista, nacque nel 1467 di modesta origine (la madre fu la figlia di un medico ; il padre fece il prete). Il suo nome rimase famoso perché egli lo diede ad uno progetto di mobilità studentesca in Europa. Per quale motivo ? Per il semplice motivo che lui fu un vero globetrotter. Divenuto sacerdote a venticinque anni dopo avere ammucchiato un sapere enciclopedico, lasciò il convento, seguì il vescovo di Cambrai facendo il segretario, quindi si spostò a più riprese. Al fine Quattrocento, si fermò per quattro anni a Parigi ove imparò il greco antico alla Sorbonne e incontrò qualche umanista. Uscendo dall’università francese, rimarrà deluso una seconda volta della Scolastica (la prima volta era quando uscì dalla comunità dei Fratelli della Vita Comune, prima di diventare prete, quando già volle “laicizzare” la filosofia insegnata nel Medioevo). Nel 1499, portato da William Mountjoy, un giovane lord inglese, si recò in Inghilterra in cui vi vedrà tra l’altro Tommaso Moro (ideatore della città ideale di Utopia). Dagli inglesi, tra gli intellettuali che frequentò, fece conoscenza con Italiani che probabilmente l’aiuteranno nel 1506 nella sua decisione di partire per l’Italia. Nel 1500, scrisse Adagia e tre anni dopo Enchirion militis christiani (il Manuale del soldato cristiano), opere di riferimento per l’umanismo cristiano che riforma cattolica liberale, basata sulla carità. Nel contempo, iniziò a tradurre il Nuovo Testamento per cui fu mobilitato per dieci anni. In Italia, passò per le città di Torino e di Bologna, nella quale otterrà il dottorato di Teologia. Contestò dopo l’autorità papale (tuttavia meno di Lutero e Calvino) e critica alcune pratiche e dogmi di allora, pure non prediligendo un scisma. Poi, quando tornò in Inghilterra, egli redasse Elogio della follia, un sermone pieno di paradossi che tese a riconciliare Socrate, il Re Salomone ed il Cristo. In seguito preparò la pubblicazione della sua traduzione, facendo così scoppiare le ostilità dai teologi reazionari interamente opposti a tutti gli ellenisti che attinsero nei Vangeli direttamente. Sin da quel momento fino al 1529, si trovò in mezzo ai conflitti religiosi. I luteriani accusarono Lutero di “aver covato l’uovo” del riformismo che Erasmo aveva deposto. Si richiese una scelta da parte di Erasmo in quella disputa. Egli difese la riconciliazione. Dopo quell’episodio, cominciò la lite nelle loro opere tra i due grandi protagonisti. Al De libero arbitrio (1524) di Erasmo si oppone Del servo arbitrio (1525) di Lutero. Mentre le guerre di religione stavano preparandosi, Erasmo rifiutò, a Basilea, quelle classificazioni sistematiche e proclamò in un discorso che la Chiesa debba trovare l’unità che aveva perso. Di fronte alla crescita dell’estremismo, dovette sfuggire da Basilea per rifugiarsi a Friburgo. Tornerà comunque a Basilea, alcuni anni dopo, prima di morire nel 1536.

Paolo Brezzi, scrittore del Novecento scriverà : “Uno dei maggiori uomini di cultura del Rinascimento, Erasmo da Rotterdam, fu portato dalla sua stessa humanitas a condannare la guerra come «assurdità cattiva, anticristiana, belluina, selvaggia», a disprezzare gli «stolti nomi» di inglesi, francesi, tedeschi e delle altre nazionalità perché il nome di Cristo ci ricongiunge tutti: «il mondo intero è una patria comune» egli scrisse, ma quel mondo non era altro che l'Europa del tempo ed ambiente di Erasmo, ancor sostanziata di sentimento cristiano, ma soprattutto affratellata da uno spirito umanistico di tolleranza e di comprensione.”

Per farla breve, diciamo che Erasmo viaggiava molto ma sempre seguiva qualcuno. Dai Paesi Bassi, andrà a Parigi, in Inghilterra, in Italia.... Avrà sempre voluto conservare ogni idea che possa conciliarsi coi messaggi evangelici. Rimarrà famoso per secoli anche per aver predicato la pace, l’unità e la carità, insomma, per il suo umanismo.